Lo scopo principale che ha spinto a realizzare l’opera non vuole limitarsi alla semplice esposizione e conservazione degli oggetti, gli abiti e i documenti appartenuti al Venerabile, ma soprattutto a mettere in atto un processo di conoscenza da parte quanti andranno a visitare il Museo e fare di questa esperienza un’occasione educativa per la loro fede che può ricevere conferme e anche conforto nel vedere quanto gli è appartenuto e come Don Gaetano abbia sempre posto l’attenzione, soprattutto nelle opere e nei suoi scritti, alla centralità di Cristo. Il percorso espositivo si snoda attraverso due livelli, curati con meticolosa attenzione, attraverso i quali il fruitore può cogliere i momenti salienti della vita del Venerabile dall’infanzia segnata dal terremoto del 1915, fino alla vocazione e conversione con l’ingresso in Seminario.
Particolare suggestione suscita l’esposizione del consunto abito talare che Don Gaetano indossò per tutta la sua breve vita. Il secondo livello del Museo è caratterizzato da un’ampia raccolta fotografica corredata da testi che esaltano il suo servizio sacerdotale nelle comunità marsicane e in particolare a Tagliacozzo, le virtù eroiche, l’esposizione dei suoi scritti autentici; ampio spazio è stato dedicato al suo personale e originario rapporto con la famiglia ebrea degli Orvieto-Pacifici, tenuti nascosti per ben nove mesi nella canonica di S. Pietro a Tagliacozzo, che si salvarono dal rastrellamento nazi-fascista al punto che il 31 maggio 1978, Yad Vashem l’Ente nazionale Israelita per la Memoria della Shoah, riconosce Don Gaetano Tantalo Giusto tra le Nazioni.
Il percorso museale termina con il ricordo della morte del Venerabile, avvenuta il 13 novembre 1947 a
Tagliacozzo, attraverso le toccanti testimonianze di quanti lo conoscevano; tra questi Mons. Giulio Lucidi e il famoso botanico Loreto Grande. Segue lo stralcio del Decreto sulle Virtù con il quale, il 6 aprile 1995,
Don Gaetano viene dichiarato Venerabile da papa Giovanni Paolo II. Al Museo è demandato il compito di far conoscere la figura e l’opera di questo umile prete della Marsica per tramandarlo alle nuove generazioni in modo che la testimonianza della sua vita parli ancora all’intelligenza e al cuore degli uomini di oggi.